Fai che il cibo sia la medicina, tua e del tuo animale!
Le industrie mangimistiche, e purtroppo i veterinari, indottrinati dai rappresentanti delle stesse, hanno convinto i proprietari che, dal momento che il cibo commerciale viene formulato in laboratorio da personale altamente qualificato, e poiché le etichette contengono una lunga lista di nutrienti che reclamano essere “scientificamente bilanciati” e “nutrizionalmente completi”, sono dunque superiori a qualsiasi altro alimento. È indubbio che il cibo commerciale garantisca il sostentamento dell’animale. Cani, gatti ed altri animali domestici vivono per anni consumando cibi che escono direttamente da buste, barattoli e scatolette. Ma davvero questi alimenti sono in grado di promuovere la salute? Se così fosse, i nostri beniamini godrebbero di una vita lunga, felice e libera da artriti, displasie dell’anca, problemi agli occhi ed alle orecchie, pulci ed altri parassiti, disturbi gengivali, granulomi eosinofilici, disordini tiroidei, pessima qualità della pelle e del mantello, disturbi comportamentali, difetti di nascita, diabete, cancro ed altre patologie gravi e meno gravi. I problemi cutanei, in particolare, sono ormai talmente comuni che li accettiamo come inevitabili. Certamente, bisogna considerare tutti i fattori negativi nel loro insieme, e dunque anche l’inquinamento ambientale, le tossine chimiche, lo stress dell’attuale società, che per forza di cose finisce con l’influenzare anche gli animali che vivono accanto a noi. Ma un crescente numero di esperti attribuisce l’epidemica diffusione delle patologie croniche dalle quali i nostri beniamini sono afflitti in larga parte alla scadente qualità (e vitalità) degli alimenti che vengono loro somministrati.
L’esperimento Pottenger
Uno dei più importanti esperimenti dimostranti la connessione tra l’alimentazione e la salute degli animali fu condotto negli anni Trenta del secolo scorso dal dottor Francis M. Pottenger, un affermato medico, presidente tra l’altro dell’American Academy of Applied Nutrition. Pottenger si accorse che alimentando alcuni gatti con una dieta a base di carne cotta (avanzi ospedalieri), le condizioni di salute degli animali degeneravano. Decise dunque di intraprendere uno studio, che durò ben 10 anni e coinvolse circa 900 gatti, in accordo con i più rigorosi standards scientifici di allora. Dallo studio emerse in sostanza che solo i gatti alimentati con cibo totalmente crudo mantenevano un ottimo stato di salute, con una enorme resistenza agli endo e agli ectoparassiti, alle infezioni in genere, oltre ad un temperamento lucido e sereno; di contro, gli animali cui erano somministrati alimenti cotti, sia pur di elevata qualità, se non addirittura biologici, andavano incontro ad infezioni frequenti, problemi riproduttivi e patologie varie, mostrandosi alcuni irritabili, nervosi e fisicamente deformi.
Perché crudo è meglio
La cottura distrugge le vitamine sensibili al calore, gli elementi traccia e gli aminoacidi, denatura le proteine e gli enzimi e cambia la struttura molecolare dei grassi. Il cibo può essere riscaldato a temperatura corporea senza che vengano alterati i principi nutrienti, ma invece le temperature richieste per la cottura hanno effetti deleteri. Posto dunque che la salute dei nostri amici Animali migliora su una base di cibo crudo, quali sono gli alimenti che vanno somministrati? Il cane ed il gatto presentano una tipica anatomia e fisiologia da carnivori. In realtà, i cani si sono evoluti sulla base di una alimentazione più varia, integrando la loro razione di carne con frutta, radici ed altri vegetali. I gatti in natura sono invece carnivori stretti, cibandosi di prede quali roditori, volatili e loro uova, pesci ed altri piccoli animali, ma ingerendo anche quelle piccole quantità di cereali o di altri vegetali che sono presenti nel tratto intestinale di essi.
Molti esperti di nutrizione felina e canina consigliano di lasciare l’animale a digiuno occasionalmente, per esempio un giorno senza cibo solido alla settimana o al mese, al fine di mimare le condizioni naturali nelle quali tali animali si sono evoluti. Il digiuno permette al tratto digerente di riposarsi ed aiuta il corpo nel suo processo di autoriparazione. In natura, i carnivori alternano giorni di cibo in abbondanza a giorni senza cibo, ma comunque anche solo un giorno alla settimana di digiuno risulta benefico, oltre che facilmente applicabile, per la maggioranza dei cani e dei gatti con cui condividiamo la nostra esistenza.
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dott.ssa
Melissa Buccella
👩⚕️ Chi sono
Mi chiamo Melissa, sono laureata con lode in Medicina Veterinaria, ma il mio cuore mi ha presto guidata verso un approccio più naturale e profondo alla salute.
Dopo una crisi personale e professionale, è stata proprio
l’autoproduzione dei miei cosmetici a riportarmi a casa: mi
ha aiutata a ritrovare fiducia, bellezza, energia e
benessere.
Da quel momento, non ho più smesso di cercare, crescere e
trasformare.
Oggi sono Naturopata per Animali, mamma di Nathan, appassionata di cosmesi naturale, consulente in Metamedicina e guida per chi desidera un approccio integrato, olistico e consapevole alla salute.
Suono l’arpa celtica, canto, studio continuamente e amo accompagnare animali e persone verso una salute più piena, vibrante e felice.
🎯 La mia missione è aiutare ogni Essere a riscoprire la propria vitalità interiore.
🕊️ Il mio motto è:
Lokah Samastha Sukhino Bhavantu
Che tutti gli Esseri siano felici, e che io possa contribuire a
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